PIOVE. : musica che scroscia dal futuro

“MIRACOLO” è l’album di debutto di PIOVE. un flusso di riflessioni a tema sci-fi: dall’alienazione umana al transumanesimo, alle crisi economiche e climatiche raccontati tramite suoni hyperpop e digital Art, espressione del futuro che verrà.

E’ bello vedere che anche in Italia ci sono realtà che si discostano dal mercato, artisti che sperimentano, che creano mondi che valicano il confine delle chart, che suscitano riflessioni e che scuotono le orecchie anche a costo di dar fastidio, ma che mantengono intatta una visione; PIOVE. è sicuramente tra questi.

Uscito il gennaio scorso, “MIRACOLO” (Woodworm/Universal) racconta di quanto sia più facile per le nuove generazioni rifugiarsi in un mondo che ci si è costruiti a tavolino, in cui ci si sente a proprio agio e che permette di essere ovunque, senza in realtà muoversi dalla propria stanza.

Il contatto virtuale sostituisce il reale, finalmente possiamo essere chi vogliamo, quando vogliamo, con il corpo che desideriamo in una dimensione priva di diversità e sofferenza fatta di livelli, 10 in questo caso, una per ogni traccia di “MIRACOLO”.

Abbiamo fatto due chiacchiere con PIOVE. per cercare di capire un almeno un poco chi si cela dietro questa misteriosa maschera stampata in 3D.

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Come nasce PIOVE. ?

PIOVE. è un progetto a 360° che comprende musica, grafica e visual sviluppato anche insieme a Woodworm, è il frutto di un percorso fatto insieme.

Mi appassiono sempre a progetti coraggiosi come il vostro, fate un genere che musicalmente va al di là del mercato discografico italiano, penso ad Arrsalendo o a Rareș tra le cose più nuove uscite, ti senti un outsiders o semplicemente stai facendo quel che ti piace?

Grazie per questa osservazione, è difficile in realtà perché cerchiamo di fare qualcosa che ci piace ma che allo stesso tempo riesca ad arrivare ad una comunicabilità trasversale.

Sicuramente con Arssalendo condividiamo una passione per un certo tipo di elettronica sperimentale e veniamo anche dalla stessa città (Torino n.d.g.), quindi abbiamo delle conoscenze comuni e abbiamo ascoltato insieme un sacco di musica.

Spero un giorno di poter anche creare qualcosa insieme perché quello che fa è davvero nuovo per questo paese…

Mi sembra che ci sia una bella scena trasversale in questo momento e come si dice chi cerca trova anche se non c’è spinta dai media…

Sì vero, la musica sperimentale ha una bella scena, fatta anche di giovanissimi che hanno cominciato a smanettare in casa durante il lockdown. Certo anche gli addetti sembra che se ne stiano accorgendo, quindi speriamo!

PIOVE. è un progetto che ha una forte connotazione audiovisiva in cui musica e immagini creano un mondo, me ne parli?

La parte visual è curata insieme ad Angelo Guttadauro che è un mio caro amico e un artista 3D davvero bravissimo che stimo. Quando ha saputo che stavo per uscire con nuova musica mi ha proposto di lavorare insieme e io ero dubbiosa perché esteticamente era lontanissimo da me.

Poi è successo che per mesi ci siamo fatti il lavaggio del cervello lun l’altro, continuando a inviarci riferimenti, immagini, fin che non è letteralmente sbroccato e ha aperto Blender che è un programma di grafica 3D e ha cominciato a disegnare.

Da questo scambio è nato tutto il mondo di PIOVE. Calcola che Angelo viene dalla fotografia, ha un gusto retrò, ama i colori caldi, quindi mai avrei pensato che sarebbe riuscito a creare questo mondo digitale gelido ispirato a una dimensione estetica fantasy e in 3D.

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Posso dire che PIOVE. è il tuo alter-ego virtuale?

Lo è, all’inizio pensa addirittura di aprire una pagina Instagram in cui io non esistevo, un profilo senza connotazione umana dietro questa musica. Ma avrei dovuto essere più ricca… quindi alla fine ho optato per questa soluzione che sta a metà tra il digitale e l’umano.

Non sono assolutamente una gamer, ma stare online mi piace tantissimo, ho dei miei luoghi di frequentazione come Discord e Reddit e sono appassionata di lo-fi pop.

Piove.

Quello che vorrei fosse chiaro è che ho cercato di evidenziare un passaggio che è quello tra il mondo umano e il mondo digitale, che ci sta riguardando tutti sempre di più, esplorare questo mondo tramite le grafiche 3D mi ha permesso di sperimentare il Metaverso e tutta la sfera fashion che sta nascendo con questi creator che sono a metà tra le due dimensioni.

Ho intenzione di spingermi sempre più dentro a tutto questo. Il mondo degli NFT lo trovo interessantissimo, sto costruendo una galleria all’interno di un nuovo social che si chiama Spatial per cercare di sperimentare in un modo alternativo.

E’ difficile questa domanda perché mi sento ancora in fase di definizione.

Se la musica è sperimentale, i testi li trovo più lineari, sei d’accordo?

So che mi piace l’idea di trasmettere delle immagini chiare per tutti. Tenermi più pazza per le strutture e la ricerca di alcuni suoni e mantenere la connessione con i testi, la lingua italiana e la forma canzone.

Parlami dell’artwovrk del disco, cosa rappresenta?

Mi piace che ognuno possa trovarci la sua spiegazione, tu cosa ci vedi?

Vedo una figura nera un demone, che spacca questa figura bianca in cui era imprigionato

E’ una visione interessante, non l’avevo mai vista sotto questo punto. Ci sta sai, perché è una sorta di androide che si trasforma in una macchina, alla base del concept c’è questo transumanesimo, questa trasformazione da dimensione umana a digitale però rappresentata come se fosse un umanoide all’interno di un feto e infatti c’è questo liquido che lo circonda. Inoltre ha queste ali che rappresentano un po’ la parte mostruosa che ci hai visto tu.

L’ultimo album di cui ti sei innamorata?

Mhhhh allora dal lato della produzione “CheetahBend” di Jimmy Edgar un disco che mi fa ballare da morire, invece lato pop e qui si evince la mia anima rotta, è “Flop” di Salmo.

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PIOVE. “MIRACOLO” (Woodworm/Universal)